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News del 26/05/2009

  • Telefonata con don Fabrizio.

    Questa sera abbiamo avuto una telefonata “operativa” con don Fabrizio, per definire un primo invio di denaro per la missione. Ci premeva anche sapere come muoverci per “il progetto internet” con il quale vorremmo rompere l’isolamento nel quale in questo momento versa la casa di Moamba e dare la possibilità di utilizzare le potenzialità del web nell’attività della scuola. Questa è una sintesi del suo racconto: “Ho avuto la possibilità di collaborare con delle persone che mi aiuteranno nell’aggiornamento dei PC che vorremmo utilizzare nella scuola (quelli attualmente in uso non sono adatti a supportare il collegamento internet e i nuovi programmi); per agosto dovremmo avere 10 computer funzionanti. A questo punto si potrà procedere al collegamento internet che verrà poi finanziato dall’Italia, attraverso le vostre donazioni. Stiamo cercando di organizzare una bella festa nella città di Moamba per Maria Ausiliatrice (la data non è proprio quella esatta, ma la scorsa domenica non abbiamo ottenuto il permesso), in cui vorremmo fare partecipi molti ragazzi e giovani e offrire giochi, balli e merenda. A breve partirà il nostro primo corso animatori, su cui sto molto puntando, per cercare di cominciare a creare un gruppo di giovani della città che possano aiutare l’Oratorio a crescere; attualmente il sabato e la domenica stanno con noi 200 ragazzi e bambini. La capacità di “attrarre giovani” è molto importante in quanto li motiva, li fa sentire parte viva della struttura e li tiene lontani dalla noia e dalla grande piaga dell’alcool. Mi sono reso conto di quanto sia grave questa situazione passeggiando alcune sere per la città e vedendo quanti di questi ragazzi girino completamente ubriachi; qui si vende una bevanda che si chiama DINAMITE (85°), e proprio in questi giorni un ragazzo è morto dopo una gara di bevute. Anche il semplice alcool per la disinfezione è molto caro, perché la gente lo compra per berlo. Non mancano le notizie meno belle: la scorsa settimana è mancata la corrente elettrica per tre giorni, a causa di mancati pagamenti dello stato alla società elettrica; anche il generatore ausiliario non ha funzionato, perché in città era finito il gasolio e comunque non avrebbe potuto lavorare per così tanto tempo (è vecchio). Sono morti più di 300 polli che stavamo crescendo, perché le lampade che li riscaldano durante la notte, non hanno funzionato. Anche i pulcini dell’incubatrice hanno subito la stessa sorte e al riavvio dell’energia elettrica, anche l’incubatrice ha avuto qualche problema e attualmente non funzione più. Il progetto più importante a cui stiamo lavorando da quasi un anno, quello del pozzo per irrigare i nostri campi, sta incontrando delle difficoltà. Questo perché vicino al luogo da noi prescelto per lo scavo, in vicinanza al fiume, una ditta portoghese di movimento terra ha iniziato massicci lavori di prelievo della sabbia, che vende a società indiane. Questi lavori hanno deviato il corso del fiume e alla profondità a cui prima potevamo captare l’acqua con la nostra elettropompa, ora non troviamo più nulla. Questo ci crea enormi difficoltà, in quanto tutta la parte che riguarda le tubazioni e la distribuzione dell’acqua è già stata predisposta per questo sito e non abbiamo permessi di scavo in altre aree esterne alla missione. Mi sto rendendo conto di come qui in Mozambico conti moltissimo la legge del denaro e della corruzione a tutti i livelli. Non esiste lo “stato di diritto”, ma quando vuoi qualcosa lo devi pagare in qualche modo (vuoi scavare il letto di un fiume: regali un auto all’amministratore responsabile; vuoi farti curare in ospedale: paghi un dottore o infermiere e trovi il letto che prima non c’era). Chiudo con una buona notizia: la nostra terra in questi giorni ci ha regalato il primo raccolto di fagiolini, e anche gli altri ortaggi stanno crescendo bene; speriamo!” Ancora una volta facciamo da voce con questo scritto a don Fabrizio, perché la mancanza di collegamenti rende difficile la comunicazione e anche i problemi della quotidianità sono davvero talmente grandi che non gli è possibile fermarsi a riflettere e scrivere notizie per noi tutti. Don Fabri ha ringraziato tutti coloro che in questo periodo hanno aiutato a migliorare la vita della missione e ci ha fatto capire che la nostra vicinanza non solo materiale gli è comunque di grande conforto. Chiediamo perciò a chi vuole o può una preghiera per i mesi a venire, che saranno determinanti per risolvere la questione del pozzo.

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